Premio azienda a Barikamà! Premio CILD per le Libertà Civili

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Lo scorso 13 novembre 2015 si è tenuta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio CILD per le Libertà Civili..

Lo scopo del Premio è quello di riconoscere l’impegno di chi, nel corso dell’anno, si è distinto nella promozione e protezione delle libertà civili, contribuendo a diffondere la cultura dei diritti umani nel nostro Paese.

La giuria del premio era composta dal direttivo di CILD e da tre personalità esterne: Antonio Marchesi (direttore di Amnesty Italia), Arianna Ciccone (co-fondatrice del Festival del Giornalismo e di Valigia Blu) e Francesca Vecchioni (Diversity Lab).

La scelta dei premiati ha attribuito valore al lavoro individuale e collettivo di persone impegnate nella quotidianità per difendere i diritti degli altri, nella consapevolezza che diritti e libertà civili sono interdipendenti e indivisibili.

La serata è stata presentata da Carlo Gabardini e ha ospitato le performance della pianista di fama internazionale Stefania Passamonte.

Abbiamo avuto con noi alcuni ospiti che, come noi, lavorano da anni per i diritti di tutti: il nostro ospite d’onore,Anthony Romero (direttore dell’American Civil Liberties Union), e Balasz Denes, di Open Society, organizzazione grazie a cui è nata CILD e che ci sostiene dall’inizio, con Oak Foundation.

Vi presentiamo la lista dei vincitori:

  • Premio AZIENDA: Barikama’. La Cooperativa Sociale Barikamà (che in lingua Bambara’ significa Resistente) nasce nel 2011 grazie a un progetto di micro-reddito e distribuisce  yogurt ed ortaggi biologici anche attraverso i gruppi di acquisto solidale. I responsabili del progetto sono Suleman, Aboubakar, Cheikh, Sidiki e Modibo, ragazzi africani che vivono a Roma, quattro dei quali hanno partecipato alle rivolte di Rosarno del gennaio 2010 contro il razzismo e lo sfruttamento dei braccianti agricoli.
    Barikamà, senza perdere la forte vocazione sociale, è diventato un progetto imprenditoriale. Simbolicamente segna l’affrancamento dallo sfruttamento, ricorda le violenze che gli immigrati hanno subito dai caporali e dai ndranghetisti, valorizza l’idea di micro-credito, è un messaggio forte ed economicamente sostenibile contro il razzismo e per l’integrazione. Un esempio di riscatto e di sostegno all’economia locale.

    L’intero articolo lo trovate QUI